NIENTE PRELIMINARI

NIENTE PRELIMINARI

Prima parte (Pensieri di lui)

Un bacio, un abbraccio, le mani corrono veloci, i vestiti cedono, la carne urla desiderio, il contatto è bruciante, i nostri corpi nudi si cercano, l'attrazione conosce la strada, la mia pelle cerca la tua, il mio sesso è già tra le tue gambe, nessun preliminare, niente giochi, niente massaggi, la figa è già bagnata, il pene eretto, orgoglioso, spavaldo, pulsante di desiderio, irrequieto dall'eccitazione, punta dritto all'ingresso del tuo corpo. Respiri forte, la testa china sul mio collo, le guance a contatto e le bocche avide assaggiano il sapore dell'altro, non serve spingere, scivola dentro facilmente, dilata la carne lubrificata dagli umori che scorrono copiosi e le tue dita mi stringono forte mentre il respiro si ferma, serri le palpebre in una smorfia di piacere mentre avanzo dentro di te lentamente, inesorabile, fino in fondo. Sei calda, avvolgente velluto risucchia una parte di me, stretta, scivolosa, infinitamente piacevole, contrazioni uterine riversano scariche di ormoni che percorrono il tuo corpo, accendono circuiti che non pensavi di possedere, luci psichedeliche in ogni angolo del cervello, burrasche impetuose tra stomaco e polmoni... già, dimenticavi quasi di respirare e ora che riemergi dall'apnea ogni respiro accompagna un gemito, un sospiro quasi di sofferenza, stai scivolando oltre il punto di non ritorno. Sono dentro di te, mi muovo lentamente e ogni millimetro del mio pene è riscaldato da mille scintille, la vagina è un luogo misterioso, liscio eppur ruvido, piccolo eppure infinitamente inesplorato, tunnel buio, labirintico, con lievi curvature che conducono a nuovi piaceri ogni volta che viene percorso. E io lo percorro volentieri, e volenterosamente mi impegno a rallentare il passo, a gustare le pieghe, le membrane, le piccole variazioni di tono e le scosse, le contrazioni che mi dicono quanto questo percorso è apprezzato da te, e me lo gusto, mentre anche il mio cervello sperimenta la più potente delle droghe, il più gustoso dei sapori. Sento montare il calore, partire dalle gambe e diffondersi nella schiena e nel collo, decido che è troppo presto, con sforzo immane mi fermo, irrigidisco ogni muscolo, affondo la faccia nella curva del tuo collo. Rimaniamo così, immobili, ad ascoltare i nostri respiri strozzati, i nostri cuori imbizzarriti, ma soprattutto a sentire il calore dei nostri corpi, a scrutare le nostre sensazioni, le nostre coscienze sull'orlo del precipizio tanto agognato, trattenute da un filo di volontà che si spezzerà da un momento all'altro. Mi sento al sicuro dentro di te, il pene avvolto e coccolato pulsa e accarezza, e viene accarezzato da tremiti e onde, mi concentro e mi tendo, guido la mia volontà come a volerlo muovere con la sola forza del pensiero, visualizzo la sua posizione, come una magica radiografia lo vedo strusciare nelle tue calde profondità, spingere l'utero, crescere e ruotare intorno dilatando lo stretto passaggio. I tuoi polpastrelli stanno torturando la mia carne, capisco l'impazienza e il desiderio, quasi disperazione per quest'attesa spasmodica, ti bacio il collo e lo percorro a ritroso, a cercare le tue labbra. Il bacio è intenso, le nostre lingue si aggrovigliano cercando il piacere che i nostri corpi ancora si negano. Mi muovo impercettibilmente a cercare un allineamento perfetto, ventre su ventre, petto su petto, pube su pube, perfetta impronta che il mio corpo ricorderà a lungo, spingo, incurante del fatto che non sono fuori neanche un millimetro, spingo, la mia volontà mi esorta ancora e incanala ogni goccia del mio sangue nella missione del momento, spingo e ti sento godere sotto di me, ti ho strizzato il clitoride nella mia morsa e lui ti ripaga con un orgasmo violento, ritmico, da farti urlare dal piacere. E' una valanga, come un fiume in piena che rompe gli argini sento che il piacere si impossessa di me, del mio corpo e del mio sesso, devo agevolarlo e mi muovo come natura vuole, su e giù con ampie rotazioni, sempre più veloci e con colpi decisi, schiaffi sonori alle cosce accompagnati da lievi colpetti dello scroto sulla tua figa gonfia. Affondo ancora con la lingua nella tua bocca mentre vengo, vengo, vengo e sputo il mio seme bollente, continuo come impazzito nel delirio del nostro piacere, intenso, feroce, devastante.

Seconda parte (Pensieri di lei)

Rimaniamo così per un tempo che sembra infinito mentre i respiri all'unisono vanno calmandosi, mi sento sorreggere dal suo abbraccio, stringere nel sicuro rifugio delle sue braccia. Non apro gli occhi, non voglio mischiare le immagini psicheliche che scorrono nella mia mente con la realtà pur bellissima del suo volto, mi lascio cullare, mi solleva di peso e mi trovo a danzare, ruotiamo nella stanza come un valzer scherzoso. Pochi attimi, le gambe cedono, ancora scosse dal recente orgasmo e inciampo nel tappeto a capo del letto, cadiamo morbidamente sul materasso imbottito. Risate gustose e sguardi divertiti, ora sì, lo guardo e gioisco della sua risata lieve, del suo volto disteso, dei suoi denti bianchi. Felice. E sono felice anch'io, non esagero, sono attimi di felicità pura. Le coccole infinite si alternano a premure inaspettate, il cuscino sotto la testa, le carezze sulle braccia percorse da un brivido (non è freddo, è la sua presenza che mi elettrizza...), le sue splendide mani a disegnare il contorno del mio volto. Adoro sentirlo così, dolce, vicino, empatico. Mi sistemo su di lui a combaciare nuovamente i nostri corpi, il seno contro il suo petto, il ventre e il pube a spingere, intrecciare le nostre pelurie, intrappolare il suo sesso tra le mie cosce morbide, strofinando le sue gambe con le mie. Mi piace sentirmi accarezzata dai peli delle sue gambe, sentire come reagisce, cercare il benessere del contatto e aspettare che il suo abbraccio mi stringa sempre di più, fino a perdere il respiro. E chi ha voglia di respirare? La sua bocca occupa di nuovo le mie labbra, la sua lingua scava, percorre i miei denti, si bea del contatto con il palato e spinge l'interno delle mie guance. Ogni millimetro mi regala un'emozione, risveglia la mia voglia, attizza la brace che in me non è spenta, solo temporaneamente sopita. Prendo il suo volto tra le mani, accarezzo il collo e le orecchie, sento un chiaro sussulto tra le gambe. Il suo membro si risveglia e un formicolio mi percorre il basso ventre. Pura elettricità si sprigiona quando mi accarezza la schiena, dal collo con lentezza estrema sembra enumerare le vertebre cervicali, dorsali, lombari... stringo le gambe e apprezzo la sua erezione pulsante, gemo al suo tocco e mi sciolgo al suo calore... l'altra mano sui fianchi... ancora vertebre, osso sacro, coccige, ora decisamente tra le natiche, scende a solleticare il mio buchino, lo massaggia e lo percorre, poi mi ritrovo un suo dito tra le labbra, lo accolgo e lo succhio, affamata di lui, un breve e intenso assaggio. Mi sento tirare su e il suo membro si libera dalla mia presa, le gambe scivolano ai lati del suo corpo e il dito bagnato si trova già dove mi aspettavo che finisse. Spinge delicatamente, non oppongo resistenza, entra in me, intimo intruso a sorprendere nuovi desideri. I miei occhi sbarrati incontrano i suoi semiaperti, mi perdo in quelle pozze verdi, mi immergo nei suoi pensieri e ne traggo ispirazione e conforto, ogni certezza si fonde, ogni barriera si dissolve, i dubbi diventano opportunità e ogni malizia diviene voglia. Mi meraviglio dei miei pensieri ma ora so solo che lo desidero, in ogni modo, nel modo che lui vuole, basta che sia subito. Tutto è naturale, come guidata da un logico istinto mi preparo ad un piacere nuovo, mai provato prima. Toglie il dito e posiziona la punta del pene sull'umida apertura. Mi sospinge e regola la posizione del mio corpo dicendo "tocca a te ora... scendi piano su di me". Lo sento, duro come il marmo per la nuova ed eccitante situazione, spada rovente, e come spada penetra in me, avanza lacerando la mia anima oltre alla mia carne, mi concentro a spingere ancora consapevole che il dolore è un prodotto della mente e la mia mente ne sta producendo in abbondanza... Stringo i denti ed elaboro le sensazioni, l'eccitazione, l'euforia, la consapevolezza di quell'oscena procedura mi accendono un fuoco rombante, spingo ancora e ormai non c'è nulla da spingere, mi ritrovo impalata e rigida, è tutto dentro di me e brucia da morire. Un lampo e il mio sguardo si incatena al suo, la meraviglia si confonde con il desiderio, le sue mani cercano i miei seni, le mie si scoprono a cercare il clitoride, lo trovo, lo sfioro e gemo, lo strofino energicamente e vigorose contrazioni si stringono su di lui che in risposta si muove, i lampi di dolore si fondono alle ondate di piacere, mi sento piena, infuocata, infoiata in un delirio travolgente. Continuo a toccarmi e accompagno gli spasmi dell'orgasmo tra respiri strozzati e un liberatorio oooooooohhhhhhh!!!!!!!!

Anche Lui viene tra le spinte, stringendo i denti e tirandomi a se, continua a muoversi in me, come un'ossesso ripete i movimenti del coito in profondità, facilitato dalla mia dilatazione e dalla scivolosità dello sperma. Un terremoto? Un vulcano? Una supernova? Non trovo paragoni a quello che è successo, le conseguenze si faranno comunque sentire per giorni nel mio didietro, ma non cesseranno certamente mai nella mia mente.

 
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