"Faccio la doccia, ho bisogno di svegliarmi" - le dissi in un orecchio. Carmen dormiva, non rispose nè mostrò in alcun modo di aver capito cosa le avevo detto. Eravamo entrambi sfiniti, una notte di sesso seguita a una serata perfetta, il massimo dell'appagamento, quello che io definisco il week-end perfetto. Avevo programmato tutto e tutto era andato secondo i piani.
Carmen è così, una bellezza latina, un viso dai lineamenti ben definiti, zigomi sporgenti e mento ben pronunciato, occhi grandi e scuri e pelle dal colorito olivastro. Una fila di denti bianchissimi rendono simpatico e insieme sensuale il suo sorriso, disegnato da labbra perfette, turgide, da baciare senza mai fermarsi. Infine un neo, alto su una guancia, bellissimo e sfrontato particolare che aggiunge bellezza e attira l'attenzione, confonde l'anima di chi la guarda. E io la guardo sempre, sognante, desideroso di trascorrere ogni momento di questo incontro in sua compagnia facendole capire quanto mi piace. Anche lei mi fa capire che le piaccio, anche se non sono un Adone, nè un modello di bellezza maschile. Lei dice che apprezza di me i pochi capelli grigi, le mie labbra carnose e morbide e le mie mani, delicate e forti quando serve, che sanno toccarla, dice, sempre in modo sublime.
La doccia ha un box in cristallo e un generoso getto a pioggia che inonda letteralmente il mio corpo. Regolo la temperatura decisamente sul caldo, una nuvola di vapore comincia ad appannare l'ambiente intorno, prendo ad insaponarmi e chiudo gli occhi, ho ancora nella mente i piaceri della notte, le grida di Carmen, i miei sospiri strozzati dall'orgasmo, ripetuti tante volte, trovati e ritrovati. Sembra incredibile ma il mio pene ha un sussulto, si indurisce ancora, gode anche lui del ricordo e dello scorrere dell'acqua sulla cappella lucida. L'acqua mi scorre sulla testa, nelle orecchie, sul viso, quasi mi toglie il respiro, ma un'altra cosa mi fa sussultare ad un tratto. La porta del box si apre, Carmen entra nella doccia con me, è nuda e mi spinge delicatamente sussurrando: "Posso?" - ed io in risposta -"tu puoi tutto Carmen...". Sono parzialmente insaponato e Carmen mi abbraccia delicatamente da dietro, appoggia il viso sulla mia schiena, avvolge con le sue mani il mio torace, mi accarezza il petto e sento distintamente i suoi e i miei capezzoli che diventano duri insieme. Spinge il suo piccolo corpo contro il mio, il suo ventre sulle mie natiche, le sue cosce contro le mie... mmmmm che sensazione meravigliosa! Si lascia inondare dall'acqua, si trattiene per un tempo che a me sembra infinito, comincia a bere alcune gocce che scorrono dalle mie spalle, semplice scusa per passare le sue labbra sulla mia pelle. Con le mani scorre sul mio corpo, ogni centimetro mi regala sensazioni celestiali, infine trova il mio pene, duro, lo prende e lo soppesa, lo apprezza e si sofferma sull'asta e sullo scroto, sembra indecisa. La voglio e mi giro, ci abbracciamo teneramente, ci baciamo come se non ci vedessimo da tempo. Dirigo la sua testa sotto il getto della doccia, la tengo aderente a me, sento i suoi seni sodi, il suo corpo caldo, il mio pene le accarezza delicatamente il pube. Lei si lascia guidare, le appoggio la fronte sul mio petto, prendo una dose più che generosa di shampoo e comincio a frizionarle i capelli, una cascata di riccioli neri morbidi e intricati, sensuale massaggio che provoca una montagna di schiuma bianca e soffice. Il massaggio della sua testa è un piacere per me, le mie dita affondano i polpastrelli a cercare le radici dei suoi capelli, la schiuma e la massa riccioluta scorrono tra le mie mani solleticandomi, un piacere sconosciuto invade le mie braccia, le mie mani, le mie dita impegnate in quel dolce percorso. Anche lei apprezza, accompagna i miei movimenti con un lieve ondeggiare di tutto il corpo, piega la testa di qua e di là, la strofina sul mio petto e solleva leggermente le gambe a cercare il contatto con le mie. Le massaggio anche le orecchie, il collo, approfitto della schiuma per insaponarla tutta, viscida, scivolosa, sensuale, il forte profumo ci inebria, ci rende folli e vogliosi. Lei scende, si inginocchia davanti a me strusciando ogni centimetro di pelle, ogni angolo dei nostri corpi bagnati. Mentre l'acqua dilava via la schiuma lei prende in bocca il mio membro, lo lecca, lo succhia, lo assapora. Lo afferra anche con le mani, lo spinge contro il palato, lo mordicchia coi denti, mi tortura lo scroto con piccole strette delle dita. Comincia ora un movimento con la lingua che mi toglie il respiro, sollecita il filetto e la base del glande tutto intorno, il punto più sensibile in assoluto. Non trascura di scorrere con le mani tutta l'asta, tira forte la pelle del prepuzio, affonda con la bocca fino in fondo, labbra serrate e movimento rapido. Un tremore incontrollabile mi prende le ginocchia, mi appoggio alla parete, cerco con le mani un appiglio, chiudo gli occhi, mi lascio andare all'onda di piacere, voglio lasciarmi andare, voglio godere fino in fondo questa meraviglia, lei si accorge e continua il movimento, succhia e stringe, altro tremore, profondo, dalla schiena alle gambe, mi manca il respiro mentre urlo un "siiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!"...
Il seme caldo esce guizzando, la sua bocca lo accoglie senza interrompere il movimento, anzi lo succhia e lo ingoia avidamente strusciando la lingua alla base del glande. Incredibile quanto prolunghi il piacere un trattamento del genere, quanto riesca trasportarmi in alto, nel paradiso più meraviglioso un orgasmo così ben architettato, così ben realizzato, suggello di una unione totale, abbandono e appagamento dei sensi, piacere e delizia dei corpi e delle menti.