Ci penso spesso, ne abbiamo favoleggiato, discusso, sparlato anche. La verità è una sola, il punto g non esiste. Esiste il piacere e conta solo quello, il fine ultimo. I mezzi per raggiungerlo sono vari, dall'esterno, dall'interno, dal profondo o in superficie, semmai occorre ricordare che il mediatore del piacere è il cervello, nelle sue parti più remote e primordiali, e un piacere cercato senza coinvolgimento emozionale non sarà mai completo, intenso, travolgente. Ora quindi non pensare a nulla, rilassati e vivi questa situazione che ti ho proposto, che sarà tanto migliore quanto più ti abbandonerai ai miei suggerimenti e alle mie carezze pensando che ti voglio bene davvero, che sono qui per te e voglio farti questo per farti stare bene, ma bene davvero, all'ennesima potenza.
Immagina ora...
Ci sei tu, seduta, due mani all'opera e una bocca che ti ansima nell'orecchio... che ti sussurra "godi, godi, godi per me!"
E la bocca ti bacia, ti morde forte le labbra mentre la mano sinistra s'impianta in mezzo alle tue gambe con due, tre... quattro dita a grattare forte la parete interna sotto il clitoride, e l'altra mano, la destra, si dedica solo al tuo clito.
All'inizio l'orgasmo è più lento, come la marea risulta dolce, una nenia, ma poi accelera, aumenta in fretta e arriva con varie fitte allo stomaco e ti ritrovi sommersa dalle scosse interne, nessuna via di fuga per sfuggire al piacere.
Schiaccio forte le labbra esterne proprio in corrispondenza del clito... forte, forte da stritolarlo! Ora lo cerco, apro le labbra e lo strofino, lo strizzo, non ti do tregua, cazzo, devi uscire di testa! Godi, godi, godi! Godiiii! Pregami, supplicami di smettere!
Più non resisti, più io non cedo e continuo, persisto proprio perché cerchi di allontanare le mie mani! Strofino sempre più forte, alterno movimenti veloci a movimenti lenti, movimenti circolari ad altri eseguiti nel verso dello spacco, non smetto per nessuna ragione!
E l'orgasmo avanza, non si ferma, è inarrestabile, incontenibile. La scossa iniziale è forte, devastante ma poi si dirada sempre più debole e a seguire è sempre più intenso e veloce, il piacere è pazzo e frenetico. Arriva con più facilità, la figa inizia a bruciare un po' e ad accaldarsi, cola tanto, si sente dentro il miele liquidissimo, tanto disciolto da sembrare di scioglierti tutta dall'interno, liquefarti in essa e in quei momenti è impossibile controllarsi... Il piacere è ingestibile, osceno e fuori misura, parte da un nonnulla e il corpo cede, inevitabilmente.
Per questo mi preghi di smettere, perché non è facile resistere, impossibile forse perché l'impressione è quella di non essere più padroni del proprio corpo, ma una vittima... La volontà è nulla, il controllo è inesistente. Esistono solo le fitte pulsioni di piacere, solo quelle e si rischia di perdersi in esse e nella loro smania lussuriosa.
Con le due dita scopro il clito, spingo indietro il cappuccio che lo copre fino a liberarlo, che piacere sentire quella tua piccola perla di carne turgida! Lo accarezzo con forza, lo stringo ancora fra le dita! E più si va avanti, meno basta a venire. Prima solo pochi tocchi, poi basta posare anche solo il dito sul clitoride che lo senti pulsare. Ma in quei momenti l'orgasmo è anche bruciante, una scossa di piacere istantaneo e concentrato in un unico punto che gratta via gli umori stessi dalle viscere per spingerli fuori dalle labbra... tutta la sua potenza risiede in un punto, uno solo.
Cerchi di trattenermi le mani per non morire asfissiata dal piacere... piacere travolgente!
Ora i tuoi orgasmi si susseguono uno all'altro a distanza di pochi secondi, sempre più rapidi, sempre più forti. La tua voce è un miagolio, un gemere continuo e il tuo corpo è un susseguirsi di spasmi, di onde, di fuoco. Preghi... scongiuri di smettere! No! Andiamo, andiamo avanti!
Ti gratto il clito con l'unghia del mio pollice destro, la tua figa è come una corda di chitarra. Questo ti è insopportabile... urli ancora e ancora e ancora! Urli di smettere, di lasciarti respirare, di risparmiarti. Stai godendo troppi orgasmi, hai paura di dove puoi arrivare, hai paura di perderti in mezzo a tutte queste ondate che ti portano lontana da te stessa. Hai paura di non saper più trovare la strada per riemergere alla ragione e uscire dalla follia... Ma io non smetto, ti voglio pazza... in preda ad un agonizzante desiderio. E L'orgasmo a cascata è partito.
Una serie infinita di orgasmi, sempre più forti, basta continuare a toccarti e sarà una serie davvero senza fine... per poi arrivare al gran finale!
Un orgasmo stupendo, meraviglioso! Un godimento che rapisce corpo e mente, una esplosione di fuochi d'artificio! Il corpo che cede, abbandonato senza forze, il piacere è così insostenibile che diventa dolore...
Aspetti il finale??? Continuo... voglio vederti svenire sul serio. Sì, voglio continuare per farti raggiungere le stelle, attraversare le nebulose, schivare gli asteroidi, accompagnare le comete e visitare le quasar, infine arriverai alla luce. Non voglio essere blasfemo, ma sarà proprio così.
E la bocca ti bacia, ti morde forte le labbra mentre la mano sinistra s'impianta in mezzo alle tue gambe con due, tre... quattro dita a grattare forte la parete interna sotto il clitoride, e l'altra mano, la destra, si dedica solo al tuo clito.
All'inizio l'orgasmo è più lento, come la marea risulta dolce, una nenia, ma poi accelera, aumenta in fretta e arriva con varie fitte allo stomaco e ti ritrovi sommersa dalle scosse interne, nessuna via di fuga per sfuggire al piacere.
Schiaccio forte le labbra esterne proprio in corrispondenza del clito... forte, forte da stritolarlo! Ora lo cerco, apro le labbra e lo strofino, lo strizzo, non ti do tregua, cazzo, devi uscire di testa! Godi, godi, godi! Godiiii! Pregami, supplicami di smettere!
Più non resisti, più io non cedo e continuo, persisto proprio perché cerchi di allontanare le mie mani! Strofino sempre più forte, alterno movimenti veloci a movimenti lenti, movimenti circolari ad altri eseguiti nel verso dello spacco, non smetto per nessuna ragione!
E l'orgasmo avanza, non si ferma, è inarrestabile, incontenibile. La scossa iniziale è forte, devastante ma poi si dirada sempre più debole e a seguire è sempre più intenso e veloce, il piacere è pazzo e frenetico. Arriva con più facilità, la figa inizia a bruciare un po' e ad accaldarsi, cola tanto, si sente dentro il miele liquidissimo, tanto disciolto da sembrare di scioglierti tutta dall'interno, liquefarti in essa e in quei momenti è impossibile controllarsi... Il piacere è ingestibile, osceno e fuori misura, parte da un nonnulla e il corpo cede, inevitabilmente.
Per questo mi preghi di smettere, perché non è facile resistere, impossibile forse perché l'impressione è quella di non essere più padroni del proprio corpo, ma una vittima... La volontà è nulla, il controllo è inesistente. Esistono solo le fitte pulsioni di piacere, solo quelle e si rischia di perdersi in esse e nella loro smania lussuriosa.
Con le due dita scopro il clito, spingo indietro il cappuccio che lo copre fino a liberarlo, che piacere sentire quella tua piccola perla di carne turgida! Lo accarezzo con forza, lo stringo ancora fra le dita! E più si va avanti, meno basta a venire. Prima solo pochi tocchi, poi basta posare anche solo il dito sul clitoride che lo senti pulsare. Ma in quei momenti l'orgasmo è anche bruciante, una scossa di piacere istantaneo e concentrato in un unico punto che gratta via gli umori stessi dalle viscere per spingerli fuori dalle labbra... tutta la sua potenza risiede in un punto, uno solo.
Cerchi di trattenermi le mani per non morire asfissiata dal piacere... piacere travolgente!
Ora i tuoi orgasmi si susseguono uno all'altro a distanza di pochi secondi, sempre più rapidi, sempre più forti. La tua voce è un miagolio, un gemere continuo e il tuo corpo è un susseguirsi di spasmi, di onde, di fuoco. Preghi... scongiuri di smettere! No! Andiamo, andiamo avanti!
Ti gratto il clito con l'unghia del mio pollice destro, la tua figa è come una corda di chitarra. Questo ti è insopportabile... urli ancora e ancora e ancora! Urli di smettere, di lasciarti respirare, di risparmiarti. Stai godendo troppi orgasmi, hai paura di dove puoi arrivare, hai paura di perderti in mezzo a tutte queste ondate che ti portano lontana da te stessa. Hai paura di non saper più trovare la strada per riemergere alla ragione e uscire dalla follia... Ma io non smetto, ti voglio pazza... in preda ad un agonizzante desiderio. E L'orgasmo a cascata è partito.
Una serie infinita di orgasmi, sempre più forti, basta continuare a toccarti e sarà una serie davvero senza fine... per poi arrivare al gran finale!
Un orgasmo stupendo, meraviglioso! Un godimento che rapisce corpo e mente, una esplosione di fuochi d'artificio! Il corpo che cede, abbandonato senza forze, il piacere è così insostenibile che diventa dolore...
Aspetti il finale??? Continuo... voglio vederti svenire sul serio. Sì, voglio continuare per farti raggiungere le stelle, attraversare le nebulose, schivare gli asteroidi, accompagnare le comete e visitare le quasar, infine arriverai alla luce. Non voglio essere blasfemo, ma sarà proprio così.
Abbandono ogni azione fuori, mi concentro al tuo interno, in quella piccola cavità misteriosa ancora prodiga di sensazioni e custode di tante sorprese, spingo in profondità due dita, accarezzo la cervice, ci giro intorno, sposto lateralmente il corpo dell'utero, duro, viscido, caldo. Spingo per raggiungere ogni remoto meandro, dilato ogni centimetro, metto una mano sulla tua pancia quasi a sentire la pressione dall'interno verso l'esterno e viceversa. Ti sento più calma ora, prendi fiato, mi guardi implorante. "Dimmelo, dimmelo ancora che vuoi che smetta, lo sai che non lo farò tanto facilmente..." dico con voce cavernosa, minacciandoti. "No, non smettere, continua fino alla fine..." rispondi con un filo di voce.
Rassegnazione? Arrendevolezza? No, ora in te c'è totale abbandono, totale fiducia in me, totale lasciarsi andare in questo tsunami di piacere, in questo mare di sensazioni forti che ti sta travolgendo, e attesa di qualcosa di nuovo, forse. Tiro fuori lentamente le dita, e nel farlo premo forte verso l'alto, voglio sentire le striature, le membrane che si allentano con il passaggio delle mie dita, e voglio sentirle anche con la mano poggiata sul tuo pube, ti sto strizzando la vescica, lo so e me lo confermi con la smorfia del viso. Sono quasi fuori, ma eccolo, il bottone magico, una zona più dura e rugosa, e tu hai un sussulto. Lo esploro con cura, lo premo, lo massaggio con movimento circolare, lo spingo dentro e lo gratto con l'indice piegato ad uncino, so che risponderà, ma non so quando né come, ma io non ho fretta, insisterò. Il tuo viso esprime contrarietà, fastidio. "Dimmi cosa senti..." - "... strano... pressione... urgenza di fare pipì! ... brucia... fai piano... ora è come quando mi tocchi da fuori, ma è dentro, in profondità, sento che si intorbidisce tutto quanto..." - "bene, ora devi collaborare, ricordi gli esercizi del brivido? Devi farli ora, io ti seguirò con i movimenti". Di solito sono esercizi di preparazione, di allenamento, si tratta di stringere e allentare ritmicamente i muscoli vaginali. Si favorisce così l'afflusso di sangue e ossigeno a tutti quei tessuti così sensibili, e a quelle ghiandole particolari di cui buona parte del mondo scientifico nega addirittura l'esistenza. Punto G, ghiandole di Skene, eiaculazione femminile, tutti argomenti tabù per medici, sessuologi e sedicenti esperti. Ma cosa cambia se lo chiamiamo punto G o punto P? Io sono per un approccio più pratico, si prova, si sperimenta e si riconosce facilmente un fenomeno quando è evidente, e ci si lascia guidare da queste esperienze quando sono piacevoli! Ora ti sento, stai stringendo i muscoli intorno alle mie dita, io mi sincronizzo con i miei massaggi e la pressione dentro e fuori. Andiamo avanti per lunghi minuti e ti chiedo ancora: "Dimmi quello che senti, ho bisogno che me lo dici, guidami, devo insistere? Devo premere più forte?" - e tu -"Sì, prova a insistere, sento qualcosa di nuovo, un calore che si diffonde... non fermarti ora! Mi piace... spingi più forte!" Un violento e istantaneo rossore invade le tue guance, il respiro si blocca, un grido smorzato esce dalla tua gola, è il momento, ritrai le gambe, contrai i muscoli, devo quasi lottare per completare i movimenti, che ora sono rapidi, forti, una successione di colpi con la mano aperta e le dita dentro, schiaffi sublimi sulla figa bagnata, dita contratte che infieriscono nell'anima, un lago di liquido a sottolineare il piacere più intenso che tu abbia mai provato. Sei tutta un tremito ora, movimenti incontrollati scuotono il tuo corpo, come una scossa elettrica, come uno spasmo che parte dal cervello, come un'onda gigante che ti trascina nel mare e non ti fa toccare il fondo, così ti senti, alla mercé di questo piacere. Il respiro ritorna come dopo un' apnea, ansimante mi guardi con occhi spaventati, mi abbracci e mi stringi a te, chiudi gli occhi e abbassi la testa sul mio petto. Il mio cuore accelerato come un treno impazzito ti fa capire che anch'io sto provando un'emozione fortissima, per te e con te.
Vorrei rimanere così per sempre.