1-Luca P.O.V
Toc Toc... "La colazione!" - "Arrivo... un momento! Infilo l'accappatoio!" - Apro la porta della camera, sono tutto bagnato e mi stringo nell'accappatoio, sono appena uscito dalla doccia, possibile che arrivino sempre nei momenti meno oppurtuni queste cameriere? Uhmm, però! Carina davvero questa ragazza, e poi così giovane... "Entra, non rimanere così sulla porta, scusa per la mia tenuta, posa pure il vassoio sul tavolino!" - "Grazie signore, ma io... non so come dirlo ma non sono la cameriera... lei cercava... io... " - "Shhh... tranquilla, non dirmi altro, entra e posa il vassoio dai!" - La ragazza entra, il vassoio è grande e pesante, un piatto con dei pasticcini, una tazza con caffellatte e un bicchiere di spremuta, pane e biscotti e una seria di minuscoli vasetti con varie marmellate. Avanza, barcolla, pesta le mie scarpe e... "Noooohh!!!!" - SLAMMM - CRASHH - Cazzo che caduta! Tutto per aria con gran fragore di stoviglie e lei proprio sopra a tutto, mentre sul pavimento si sparge una larga macchia di latte, succo e biscotti sbriciolati. Accorro a sollevarla: un disastro! Scoppia a piangere come una bambina, più per lo spavento che per la caduta. "Ti sei fatta male? Alzati piano, non preoccuparti, fai solo attenzione ai cocci, non vorrai tagliarti... come ti chiami?" - "Virginia... mi scusi... non volevo... ho fatto un casino..." - "Dai! Tranquilla!" - Cerco di incoraggiarla - "Non diremo nulla giù al bar... solo che sei veramente tutta sporca di succo e marmellata... che guaio... non puoi certo tornare giù così, ma puoi fare subito una doccia se vuoi... " - la osservo, mi viene da ridere, il viso dolcissimo bagnato di latte, i capelli biondi impiastricciati con la marmellata di ciliege e la maglietta completamente zuppa che lascia immaginare le sue tettine sode, acerbe. I pantaloni sono salvi, vuol dire che le presterò una mia camicia, me la renderà appena potrà. "Allora deciso, vai a fare una doccia mentre qui raccolgo alla meglio con i fazzoletti di carta" - "E non preoccuparti per la maglietta, ti presterò una mia camicia ok?" - Si dirige verso il bagno in silenzio, e pochi secondi dopo sento l'acqua scorrere, ha lasciato la porta socchiusa, non resisto alla tentazione e mi accosto alla fessura per sbirciare verso il vetro appannato del box, la vedo, caspita che bel corpo! Gambe tornite, fianchi ben disegnati, magra al punto giusto e le tette, uno sballo! Un perfetto triangolo di pelle bianchissima disegnato nell'abbronzatura, e capezzoli che sembrano chiodi al centro di areole rosa leggermente rialzate. Si gira di schiena, un culetto perfetto con l'abbronzatura segnata dal costume sicuramente ridottissimo. Chiude l'acqua, mi ritiro a completare di pulire il pavimento, mi siedo in poltrona e aspetto, il phon ronza per alcuni minuti, poi silenzio. Mi accosto alla porta e lentamente la apro... lei è nuda davanti allo specchio, si guarda compiaciuta, si accorge di me e il suo sguardo si fa malizioso, ammiccante, il suo sorriso appena accennato sembra attendere qualcosa, invitante. Mi avvicino e mi libero dell'accappatoio, faccio aderire il mio corpo al suo, dolce contatto con la sua pelle liscia, metto le mani a coppa sui suoi seni, li massaggio, torturo i capezzoli dritti, sensibili, poi una mano scende alla ricerca della sua calda intimità, mentre l'altra mano sale, il collo, le orecchie, la nuca, i capelli, poi la bocca, metto la mano tra le labbra, mi succhia le dita, le lecca, le bagna abbondantemente come l'altra mano si sta bagnando nella sua fighetta. Guardo nello specchio, mi restituisce un'immagine meravigliosa, Virginia che si contorce ad ogni mio tocco, si struscia la figa sulle mie dita mentre lecca vorace la mano che ha sulla bocca, bagnatissima, i suoi umori colano abbondanti tra le dita che non danno tregua al suo clitoride, mentre anche l'altra mano cola per la sua saliva, alcune gocce finiscono sulle tette, e altre scendono giù per il collo. Mi sembra una cagna in calore che guaisce e ansima, gode e si spinge all'indietro alla ricerca del mio membro duro. Scambio le mani e subito lecca golosa, apprezza il suo stesso sapore mentre la vagina accoglie le dita insalivate, le spingo bene dentro la sua rosa calda che si schiude come per magia al nuovo piacere che avanza. Ora insinuo il mio membro bollente tra le cosce bagnate, stringe d'istinto, la lascio fare, la sua carne fresca mi avvolge, le mani tornano sui suoi capezzoli dritti, il glande fa capolino a tratti sul davanti, struscia le labbruzze, insulta il clitoride, dilata la figa depilata, liscissima, si ritrae per poi riapparire. Non posso continuare così, cambiamo posizione. La giro e l'abbraccio, la bacio, lingue intrecciate, lecco sul mento, sul collo, sulle tette. La sollevo e si siede sul piano in marmo del lavandino, solleva le gambe, mi offre il migliore dei dessert, comincio a leccarla lentamente. Ogni angolo della figa, ogni piega morbida e tenera e il caldo ingresso del paradiso sono miei, della mia lingua vibrante e golosa, in ogni modo, a punta, a cannolo o piatta a scorrere ogni centimetro in mezzo alle sue gambe. Gode violentemente più e più volte, mi ubriaco con il suo liquore denso, mi stringe il volto tra le cosce tremanti, mi trattiene la testa in posizione, ma ne sono più che sicuro, non mi sposterei per nulla al mondo.
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Virginia P.O.V.
Sto godendo come una matta, non pensavo fosse così facile intrufolarmi in questo hotel, il mio amico cameriere mi ha dato veramente un'ottimo suggerimento... e questo tipo poi... mhhh... mi piace proprio, avrà almeno 50 anni ma è molto affascinante e finora ci sa fare parecchio con le ragazze... avrà capito che ho appena 18 anni? Non importa... me lo godo fino in fondo....
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Luca P.O.V
Ora la prendo in braccio, pochi passi e siamo sul letto, il mio membro teso reclama la sua parte e Virginia lo cerca, lo trova, lo prende subito in bocca con una naturalezza disarmente, lo succhia, lo spinge tra le guance e lo lecca tutto intorno al glande e sulla punta, massaggia i testicoli con le mani, stringe l'asta e mi fa sussultare di piacere. Basta così, mi sposto e mi accingo a penetrarla, lei mi blocca, mi fa cenno di mettermi un preservativo. Cazzo dovrei averlo, ne porto sempre qualcuno in valigia anche se sono secoli che non mi capita di usarlo. Finalmente lo trovo, lo indosso e sono pronto. Mi tira quasi da far male, è duro, palpitante, paonazzo. Attiro Virginia al bordo del letto, le sollevo le gambe e posiziono la punta, osservo il mio membro che sprofonda in lei, avanza senza sforzo incontrando solo un deciso calore e una lieva pressione tutto intorno. Sono dentro, mi sembra di impazzire dal piacere, comincio a muovermi piano e Virginia inarca la schiena e alza gli occhi verso un punto imprecisato del soffitto. Ora torna a piantare il suo sguardo nei miei occhi, la sua aria innocente quasi mi imbarazza ma cambia subito insieme alle smorfie del suo piacere, socchiude la bocca e tende i muscoli del collo, sillabe sconnesse le escono dalla gola. Sto per esplodere, il mio pene è come avvolto e accarezzato da mille dita morbide e mobilissime, ogni movimento è uno stimolo sublime e Virginia sembra poter controllare perfettamente ogni sua contrazione, mai sentita prima una vagina così mobile e reattiva. In un soffio le chiedo -"Ti piace? Vorresti cambiare posizione?" - "Oh... mmmhh... sì... voglio cavalcarti..." - è la sua risposta. Appena in tempo, stavo per venire, mi sfilo e mi distendo al centro del letto, lei si posiziona sopra. Perfettamente dritta su di me si aiuta con le mani a scendere sulla mia erezione, lentamente fino agli ultimi centimetri, poi con un colpo deciso si impala decisamente. Il rumore delle sue carni su di me è caratteristico, inequivocabile, la sua figa è bagnatissima! Mi manca il respiro per quella sua mossa improvvisa, mi riprendo e le poso le mani sulle natiche, le spingo il bacino in un lento movimento di avanti e indietro in modo da farle strusciare il clito contro il mio pube peloso, lei capisce e mi asseconda, in pochi secondi torno a sentire le sue contrazioni su di me, sta avendo ancora un orgasmo, ed emette una serie di respiri convulsi, alternati a gridolini indecifrabili. Ha gli occhi chiusi e non si è accorta di avermi piantato le unghie sul petto. Sono allo spasimo, non resisterò per molto ancora, le spingo il cazzo bene in fondo sollevando il bacino, lei riapre gli occhi e torna a guardarmi con quell'aria dolce, soddisfatta, inerme. Mi prende le mani e se le porta ai seni, ci si appoggia leggermente e comincia a ... sì, comincia a cavalcarmi furiosamente, alternando il movimento di avanti e indietro ad un deciso e violento su e giù. Gli schiaffi sonori delle sue cosce sulle mie accompagnano il profondo mugolio del mio godimento, il mio orgasmo devastante, la mia esplosione che mi fa tendere ogni singolo muscolo del corpo e divampa nel mio cervello come una vera bomba atomica. Anche Virginia sta sussultando per l'ennesimo orgasmo, le sue contrazioni amplificano e prolungano la mia estasi e caldi rivoli di umori bagnano il nostro amplesso, sigillano il piacere come mai mi era successo prima, è una vera forza della natura. Si accascia su di me e ci abbracciamo sfiniti, ad occhi chiusi ad ascoltare i nostri respiri affannosi che lentamente tornano alla normalità. Certo che non si può parlare di normalità ora, tutto quello che è successo ha poco di normale, così inaspettato e ... incredibilmente meraviglioso. Mi lascio cullare da una profonda sensazione di benessere e appagamento, mi sembra addirittura di sentire un cinguettio di uccellini festosi.
2- LUCA POV
Ancora uccellini cinguettanti, mi sforzo di aprire gli occhi. Virginia armeggia col suo cellulare, si è alzata e si sta rivestendo. Svelto riprendo il mio accappatoio e cerco di darmi un contegno, le porgo una mia camicia bianca che si infila in fretta, tutto sommato le sta anche bene, la ammiro mentre si arrotola le maniche fino ai gomiti e cerca di lisciarsi i capelli con le dita. Finalmente parla -"Io dovrei andare..." - "Sì, capisco... è stato bello, mi hai veramente sorpreso e... cosa volevi chiedermi mentre stavi entrando?" - "Ehmm... veramente a questo punto non ha più importanza credo... hai avuto proprio tutto della colazione super... credo di essermi meritata almeno 300 euro..." - Mentre dice quelle parole abbassa lo sguardo, realizzo in un lampo che lei è... insomma io... sono veramente un cretino! "300 euro?? Ma quale colazione speciale?? Io ieri sera ho chiesto solo la colazione in camera! E quando sei entrata pensavo volessi chiedermi l'autografo!" - "Autografo? E perchè? Chi saresti? Perchè dovrei volere un tuo autografo?" - "Quindi neanche mi conosci? Non mi hai riconosciuto? Sono Luca Zingaretti... il commissario Montalbano della tv, non mi hai mai visto?" - "Veramente guardo poco la televisione, e... forse... ma Montalbano non è calvo completamente rasato?" - "Sì, vero, quello è il personaggio, ma io ogni tanto li faccio crescere un pochino..." - "Insomma poche storie, dammi almeno 200 euro, mi accontenterò visto che è la mia prima volta! Ma se hai ancora da protestare chiama giù al bar, il cameriere Tony... mi ha detto lui di bussare con la colazione alla camera 629... mi ha detto che avrei trovato un ospite davvero speciale e generoso..."
Mi gira quasi la testa, troppi avvenimenti in questa mattina, un hotel con servizi "aggiuntivi", una serie di coincidenze e una ragazzina alle prime armi che vuole guadagnare un pò di soldi facili... e che sbaglia clamorosamente il numero della camera a cui bussare.