CAFFE'

CAFFE'
Domenica, la sveglia tace finalmente, il sonno lascia spazio ad un indefinito dormiveglia, qualche rumore di là, il posto vuoto a fianco a me è ancora caldo, mi piace girarmi nel letto, rubare lo spazio, sentire il suo profumo nel cuscino. Eccola, entra e alza la tapparella, una lama di luce ferisce le mie pupille sotto le palpebre contratte. 
- Vuoi il caffè?
- uuuuu....
- se non lo vuoi vado a prenderlo di là, da sola!
- mmm... lo voglio.. che domande!
- tirati su! non voglio rischiare di sporcare le coperte...
Il caffè a letto è una piacevole consuetudine tra noi, a volte lo fa lei, a volte mi alzo io per primo e glielo porto. E' un modo bellissimo di iniziare la giornata, un piccolo gesto che racchiude in sé amore e tenerezza, e che da la carica giusta per iniziare la giornata. 
Mi siedo nel letto, appoggio la schiena alla testiera imbottita, la tazzina calda tra le mani sprigiona i suoi aromi, penetra nelle narici e delizia il palato. L'attiro a me come faccio spesso, e lei gradisce accoccolarsi tra le mie braccia, chiudo gli occhi quasi a voler riprendere il sonno appena interrotto, dolci sensazioni cullano tra i miei pensieri, il calore sul mio petto, il suo respiro calmo, il profumo dei suoi capelli, il dolce gusto del caffè appena bevuto. L'accarezzo in viso, le mie dita percorrono i suoi tratti lisci, trovo le sue labbra e ne disegno il contorno con l'indice. Forse una gocciolina di caffè lo aveva reso goloso, forse il caffè non c'entra nulla, apre la bocca e lo fa entrare, lo lecca, lo aspira, lo gusta. Magico interruttore del desiderio, quasi un contatto diretto tra quel dito e il mio sesso, un'erezione fulminea e inaspettata mi sorprende e si insinua sotto il suo seno mollemente appoggiato a me. Solleva la testa, mi guarda con meraviglia e malizia, le nostre labbra si uniscono in un bacio potente, sensuale, profondo.
Pochi attimi e l'atmosfera sonnolenta si trasforma in un turbine di sensazioni forti, i pigiami volano, i nostri corpi nudi si avvinghiano alla ricerca dei rispettivi sessi, delle zone sensibili, dei sussulti piacevoli. L'improvvisa passione si materializza in tutte le sue sfumature, mordo i capezzoli, percorro il suo collo con la lingua, accarezzo  fianchi, affondo le dita tra le sue cosce, bagnata, desiderosa, calda. Voglio assaggiarla, anzi voglio nutrirmi di lei, e anche lei mi vuole. Lecco avido i suoi succhi, spingo la lingua e torturo il clitoride, giro intorno alle labbra e affondo tutta la faccia nella sua intimità, e lei, in un vibrante 69 accoglie il mio membro, lo bagna, lo fa scivolare tra lingua e palato, stuzzica il filetto e mi massaggio lo scroto. Sento il suo e il mio respiro sincronizzarsi nello spasimo del piacere cavalcante, come attacco di antica armata travolge gli argini ormai deboli delle ultime difese, il suo urlo strozzato accompagna gli spasmi della vagina intorno alle mie dita, e il suo succo è dolce nella mia bocca. La stringo tremante, mi trattengo per secondi che sembrano eterni, la guido piano alla prossima posizione, voglio dominarla e lei vuole farsi dominare ora, lo so. Appoggiata su ginocchia e gomiti, mi metto dietro di lei, inarca la schiena offrendomi la vista del piacere, un piacere che comincia appunto dalla vista del suo culo perfetto, tondo e sodo, con il buchino scuro sottolineato da una raggiera di minuscole righe e le labbra semiaperte, lucide di umori e di saliva, invitanti come un'agnello inerme al cospetto di un leone. Mi sento come quel leone, affamato, pronto a scattare, con l'acquolina in bocca. Avvicino il membro, lucido e teso, lo appoggio tra le labbra, spingo piano, lei mi precede, e con un colpetto all'indietro se lo infila dentro, tutto, fino in fondo. La mossa mi ha sorpreso, e una scarica di adrenalina percorre la mia schiena. Sono davvero vicino all'orgasmo, devo concentrarmi per non rovinare tutto, le prendo i fianchi tra le mani, stringo, quasi torturo le sue carni, mi muovo piano e sento che ogni millimetro di quel movimento è fonte di piacere, il calore avvolgente della vagina si trasferisce attraverso la schiena a tutto il mio corpo, scariche elettriche dalle gambe al collo, alla mente annebbiata di colori. Anche lei è vicina, quando spingo ansima e geme, quando mi ritraggo respira come all'uscita da un'apnea. Mi appoggio su di lei, cerco di raggiungere  il clito con le mani, lo stuzzico e allargo ancor di più le labbra dilatate intorno alla mia asta, lei stringe allo spasmo i suoi muscoli pelvici quasi a volerla strozzare. Mi sollevo, è il momento, lei abbraccia un cuscino e se lo stringe al petto, le unghie conficcate nel morbido della federa, io comincio a stantuffare come un matto, in un crescendo di orgasmi che si moltiplicano e si alimentano di schiaffi tra i nostri corpi, cosce e natiche, e il mio pene che cerca di avanzare di più ad ogni colpo. Godo follemente, godo infilzando la donna che amo, le schiaffeggio i glutei sodi con una mano godendo ancora dei sussulti e delle sue contrazioni ritmiche, mentre lei mugola come una leonessa, gode, si contorce, trema. L'abbraccio, mi abbasso su di lei per aumentare il contatto tra i nostri corpi, ci accasciamo di lato sul letto, le bacio dolcemente la nuca. Non voglio uscire da lei, rimango così, a sentire i nostri respiri affannosi e i nostri cuori che sembrano scoppiare. Dolci sensazioni cullano i miei pensieri, nessuna nube può offuscare una giornata cominciata così.